Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

13 Dicembre 2024

La Commissione Europea ha rilasciato una comunicazione contenente 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende. L’obiettivo è guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile.

La comunicazione n. 6792, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE (direttiva contabile), la direttiva 2006/43/CE (direttiva sulla revisione contabile), del regolamento (UE) n. 537/2014 (regolamento sulla revisione contabile), della direttiva 2004/109/CE (direttiva sulla trasparenza), il regolamento delegato (UE) 2023/2772 (primo atto delegato sugli ESRS) e il regolamento 2019/2088 (regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, SFDR).

Le FAQ si concentrano principalmente sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che introduce nuovi obblighi di rendicontazione. Questi riguardano grandi imprese, PMI con valori mobiliari negoziati in mercati regolamentati dell’UE, imprese madri di grandi gruppi e aziende di Paesi terzi con attività rilevanti nell’UE. La CSRD richiede la pubblicazione di informazioni sulla sostenibilità secondo principi specifici, in formato digitale e con attestazione di conformità. Non si applica, invece, alla divulgazione volontaria di informazioni da parte di imprese non soggette agli obblighi.

Attraverso queste FAQ, la Commissione mira ad agevolare il rispetto degli obblighi normativi, garantire informazioni utilizzabili e comparabili e fornire chiarimenti senza introdurre nuovi obblighi.

“Le FAQ non estendono diritti o obblighi e servono unicamente ad assistere le imprese”, specifica la Commissione, che invita comunque le aziende a consultare esperti legali per un’interpretazione completa.

Le FAQ includono anche chiarimenti sui principi europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS) e rimandano agli orientamenti dell’EFRAG, l’organo consultivo che supporta la Commissione. Questo strumento si pone come guida per gestire costi e complessità della conformità normativa. Nel complesso, il documento rappresenta un aiuto essenziale per le imprese che affrontano i nuovi obblighi di trasparenza in materia di sostenibilità.

Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il documento completo pubblicato dalla Commissione Europea

Social media

News

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano,  lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano, lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

Nel settore pubblico italiano cresce l’impegno verso gli acquisti verdi: il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi (CAM) avanzano, pur non essendo ancora uno standard consolidato. L’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, durante la seconda giornata del XIX Forum Compraverde Buygreen, ha presentato l’ottavo rapporto, che fotografa una media di performance del 71% su 137 stazioni appaltanti. Spiccano le centrali di committenza regionali (90%), mentre ASL e enti gestori di aree protette si fermano al 57%.

Roma, Gualtieri: transizione ambientale non è vincolo ma occasione di rilancio economico e sociale

Roma, Gualtieri: transizione ambientale non è vincolo ma occasione di rilancio economico e sociale

Roma punta dritto sulla transizione ecologica: acquisti verdi, mense sostenibili e rifiuti che diventano risorsa. Il Sindaco Roberto Gualtieri rilancia l’ambizione della Capitale di diventare leader nazionale dell’economia circolare e della sostenibilità. In un messaggio inviato alla Fondazione Ecosistemi, in occasione del Forum Compraverde Buygreen 2025, Gualtieri sottolinea l’impegno di Roma nel Green Public Procurement (GPP) e nell’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) in tutte le gare pubbliche. Un cambio di passo che parte da settori strategici come le mense scolastiche e si estende a rifiuti, energia, mobilità e filiere locali.

Scuola, mense italiane argine a povertà alimentare, obesità  e ingiustizia sociale

Scuola, mense italiane argine a povertà alimentare, obesità e ingiustizia sociale

In un’Europa dove la povertà alimentare ha il volto della malnutrizione nascosta e del cibo ultra-processato, la mensa scolastica resta uno degli ultimi presìdi quotidiani di salute e giustizia sociale. Non è solo un pasto: è un diritto, una cura, un investimento sul futuro. I nuovi dati del progetto europeo SchoolFood4Change, analizzati da Fondazione Ecosistemi, raccontano un’Europa a più velocità, ma anche un’Italia che, tra luci e ombre, può essere guida e laboratorio di cambiamento.