NextChem, la transizione energetica e il modello di distretto circolare

16 Ottobre 2020

Compraverde 2020 durante la due giorni di eventi, ha visto la partecipazione attiva di NextChem, la società del Gruppo Maire Tecnimont per la chimica verde e la transizione energetica. Partner del forum per il secondo anno consecutivo, NextChem ha presentato nell’ambito di diversi eventi, la sua attività e alcuni progetti che sta portando avanti nel contesto di una roadmap che si divide in tre aree:

  • Greening the Brown – tecnologie per la riduzione delle emissioni;
  • Circular Economy – tecnologie per il riciclo dei rifiuti;
  • Green-Green – tecnologie per bio-carburanti e bio-materiali;

Nel cluster dei biocarburanti, NextChem sviluppa a livello globale la tecnologia 2G per il bio-etanolo. Per dare qualche esempio dei progetti in corso, l’etanolo 2G, prodotto da biomasse a base cellulosica con la tecnologia advanced licenziata dalla societa, ha grande flessibilità e un forte potenziale di mercato, consente l’impiego di tutte le tipologie di rifiuti agricoli e biomasse a base ligneo-cellulosica, come la paglia, il miscanto, le bucce del mais e scarti lignei. Questa tecnologia è in grado di convertire biomasse non destinate al settore alimentare in biocarburanti rinnovabili e a bassa intensità di carbonio. L’obiettivo è contribuire alla decarbonizzazione del settore dei carburanti in un modo efficiente e profittevole.

NextChem licenzia a livello internazionale anche una tecnologia per la produzione di Diesel Rinnovabile (Hydrotreated Vegetable Oil, HVO) da oli vegetali e grassi residui. La tecnologia consiste in una fase di idro-trattamento seguita da una di isomerizzazione per produrre diesel rinnovabile di alta qualità, a partire da oli e grassi residui. Può processare una vasta gamma di materie prime ed è ideale per ottenere il pieno valore economico dei carburanti a basse emissioni di carbonio.

La società ha sviluppato anche un modello di “Distretto Circolare” che integra la tecnologia di Upcycling di rifiuti plastici con la tecnologia per il riciclo chimico di plasmix e rifiuto secco in gas di sintesi e in prodotti chimici circolari, con anche la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili via elettrolisi. Il modello è finalizzato alla riconversione green dei siti industriali brownfield, in particolare le raffinerie, andando a sostituire le fonti fossili nei processi industriali con feedstock circolari, con un’impronta carbonica inferiore, consentendo di abbattere le emissioni di CO2 e innalzando al contempo la quota di riciclo del Paese.

Il Distretto Circolare unisce obiettivi di economia circolare e di decarbonizzazione, per la valorizzazione e il recupero di siti tradizionali basati sulle fonti fossili, è utile a un rilancio green dell’economia dei territori, alla creazione di occupazione e di nuove competenze. Infine, la produzione di prodotti chimici basilari per l’industria utilizzando siti esistenti e, come materie prime, i rifiuti, permette di ridurre l’approvvigionamento di materie prime vergini.

 

 

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Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Dopo la presentazione della prima parte al Forum Compraverde lo scorso 15 maggio, l’Osservatorio Appalti Verdi torna con nuovi dati che fotografano l’efficacia del GPP nei Comuni italiani. Sarà la XII edizione dell’Ecoforum Nazionale, in programma l’1 e 2 luglio a Roma, a ospitare la presentazione della seconda parte dell’VIII Rapporto, focalizzata sugli enti locali, con una particolare attenzione alle performance dei Comuni capoluogo e dei Comuni non capoluogo. Se nella prima parte del rapporto l’attenzione era stata rivolta a centrali di committenza regionali, ASL, enti gestori di aree naturali protette e città metropolitane il focus di luglio sarà sui Comuni italiani.

L’eccellenza in Italia ed Europa sul Green Public Procurement,  assegnati i Premi Compraverde Buygreen

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Quasi 3.000 partecipanti da 9 Paesi europei, 250 organizzazioni coinvolte, 23 eventi, 185 speaker, 20 premi e altrettante sessioni formative: si è chiusa così la XIX edizione del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi. La manifestazione si è conclusa con la consegna del Premio Compraverde, l’unico riconoscimento in Italia dedicato alle migliori esperienze di Green Public Procurement per valorizzare l’impegno per l’applicazione dei criteri ambientali minimi in settori chiave: mense verdi, filiere locali, gestione dei rifiuti, mobilità sostenibile, turismo circolare ed efficienza energetica.

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano,  lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

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Nel settore pubblico italiano cresce l’impegno verso gli acquisti verdi: il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi (CAM) avanzano, pur non essendo ancora uno standard consolidato. L’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, durante la seconda giornata del XIX Forum Compraverde Buygreen, ha presentato l’ottavo rapporto, che fotografa una media di performance del 71% su 137 stazioni appaltanti. Spiccano le centrali di committenza regionali (90%), mentre ASL e enti gestori di aree protette si fermano al 57%.