Decreto Rilancio: detrazioni edilizie al 110% e Criteri Ambientali Minimi obbligatori

18 Maggio 2020
edilizia

Detrazioni edilizie nel Decreto Rilancio per spese fino al 2021: riqualificazione energetica, isolamento termico, impianti riscaldamento, fotovoltaico, colonnine ricarica, lavori antisismici. Ma gli incentivi saranno concessi solo se verranno rispettati i Criteri Ambientali Minimi.

Il 2020 è un anno particolarmente positivo per i lavori edilizi sugli immobili. Al bonus facciate della Manovra 2020 (per ora inapplicato visto il lockdown), si aggiunge la detrazione al 110% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici o per quelli antisismici introdotta dal Decreto Rilancio.  Il super-bonus – previsto nell’articolo 128 (Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici) – contiene una lunga serie di interventi per gestire la fase 2 dell’emergenza Covid_19, con l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia incentivando in particolare la sostenibilità ambientale.  L’articolo prevede, infatti, che gli incentivi per l’efficientamento energetico connessi agli interventi di isolamento termico (pareti, tetto, cappotto, serramenti) possano essere concessi solo qualora i materiali isolanti rispettino i Criteri Ambientali Minimi (CAM) di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del’11 ottobre 2017 (servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici).

Il Decreto Rilancio conferma ulteriormente uno dei più immediati effetti dell’emergenza Coronavirus ovvero il consolidamento di un trend green, trasversalmente a tutti i settori produttivi e commerciali.

L’inserimento dei Criteri Ambientali Minimi è un passo importante: per la prima volta tali criteri vengono utilizzati non solo all’interno degli appalti pubblici ma quale “criterio di condizionalità” al momento della concessione di detrazioni e/o contributi pubblici. In questo modo si estende enormemente l’efficacia di tali criteri che potrebbero così costituire un pilastro nella realizzazione del Green New Deal.” Lo sottolinea Silvano Falocco, Direttore della Fondazione Ecosistemi – promotore principale del Forum Compraverde – che da anni lavora per l’aggiornamento, la formazione, la diffusione e l’applicabilità dei CAM in vari settori merceologici.

La detrazione fiscale al 110% riguarda le spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021, relative a diversi interventi, da ripartire in cinque quote annuali. Innanzitutto, interventi di isolamento termico o di sostituzione impianti di riscaldamento. Detrazione al 110%, ripartita in cinque quote, sempre per i lavori dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021, anche per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica. Anche in questo caso, però, oltre ai lavori per il fotovoltaico deve essere effettuato almeno uno degli interventi di isolamento termico o climatizzazione invernale precedentemente descritti, oppure uno degli interventi antisismici agevolati sempre al 110% in base al Decreto Rilancio.

Sempre se viene effettuato almeno uno degli interventi di isolamento termico o climatizzazione sopra esposti, spetta la detrazione al 110% anche per un eventuale contemporaneo intervento legato invece alla mobilità green: l’installazione negli edifici di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo. Infine, detrazione sempre nella misura del 110% per gli interventi antisismici, nello stesso periodo agevolato, ma restano esclusi da questo beneficio gli edifici ubicati in zona sismica 4.

Ci sono una serie di altri requisiti che tutti gli interventi devono rispettare, che verranno dettagliati in un apposito provvedimento ministeriale.

 

Social media

News

Roma presenta il Piano Clima: 16 miliardi per ridurre le emissioni e diventare città carbon neutral

Roma presenta il Piano Clima: 16 miliardi per ridurre le emissioni e diventare città carbon neutral

Roma compie un passo decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Con la presentazione ufficiale del Climate City Contract, la Capitale definisce il proprio Piano Clima — un programma che mette nero su bianco strategie, investimenti e impegni per ridurre drasticamente le emissioni e accelerare la transizione ecologica. Si tratta di un documento riconosciuto dalla Commissione europea. Al centro: 16 miliardi di investimenti, sette ambiti strategici d’azione e il coinvolgimento di 80 stakeholder tra istituzioni, imprese, enti di ricerca e società civile.

Italia in ritardo sulla sostenibilità. ASviS: servono scelte concrete, formazione e appalti verdi come leve per il cambiamento

Italia in ritardo sulla sostenibilità. ASviS: servono scelte concrete, formazione e appalti verdi come leve per il cambiamento

Il Green Deal europeo indica la rotta, ma trasformare gli obiettivi in azioni è la vera sfida. Il Rapporto ASviS 2025 lo conferma: l’Italia rallenta su povertà, disuguaglianze, ecosistemi e qualità delle istituzioni. Crescono invece economia circolare e uso efficiente delle risorse.
In questo scenario, il Green Public Procurement (GPP), la formazione e la capacità amministrativa diventano fattori decisivi per dare sostanza alla transizione ecologica.

No agli attacchi al Green Deal: l’Europa ritrovi unità e missione comune per una crescita sostenibile

No agli attacchi al Green Deal: l’Europa ritrovi unità e missione comune per una crescita sostenibile

L’Europa non può permettersi passi indietro sulla transizione ecologica. A Roma, all’Europa Experience – David Sassoli, politica, istituzioni, imprese e società civile hanno rilanciato l’urgenza di rafforzare il Green Deal e di integrare la revisione della Direttiva Appalti con criteri vincolanti, sostenuti dalla proposta BESA – Buy European and Sustainable Act. Un appello forte all’unità europea, in un momento in cui si intrecciano tensioni geopolitiche e scelte industriali decisive, e un messaggio chiaro: la spesa pubblica può e deve diventare una leva per il clima, il lavoro e la competitività europea.