Ambiente, la transizione verde sarà rallentata?

21 Febbraio 2023
La corsa a idrocarburi sostitutivi del gas russo non ha compromesso i piani per le energie alternative che costituiranno il 90% dell’espansione di elettricità nei prossimi 5 anni. Ma la durata della guerra e la burocrazia mettono in pericolo gli obiettivi.

Partiamo da un dato di pochi giorni fa: nell’anno che appena finito, per la prima volta i Paesi dell’Unione Europea hanno prodotto più energia dall’eolico e dal solare messi insieme che dal gas. Secondo il rapporto European Electricity Rewiev di Ember, le prime due fonti hanno contato per il 22,2%, più di un quinto del totale, rispetto al 19,9% di quella fossile. Un sorpasso più che storico, soprattutto perché registra una tendenza verso le rinnovabili per molti tratti sorprendente in questo momento che ha visto le problematiche legate alle fonti fossili conseguenti alla guerra in Ucraina in primo piano rispetto alla lotta al cambiamento climatico.

Il sorpasso all’ultima curva nulla toglie al fatto che il cammino, anzi, la corsa che dovremmo fare verso la decarbonizzazione indicata dagli Accordi di Parigi del 2015 – con il contenimento dell’aumento della temperatura entro +1,5 rispetto al 1850 per evitare la catastrofe climatica – richiederebbe un ben altro ritmo.

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Come possono le Pubbliche Amministrazioni rendere più sostenibili i servizi di ristoro? Con l’entrata in vigore, ad aprile 2024, dei nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM), il settore pubblico è chiamato a compiere un passo concreto verso la riduzione dell’impatto ambientale. Il decreto ministeriale introduce regole più stringenti per distributori automatici, punti di ristoro e fonti d’acqua pubbliche, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere modelli di consumo più sostenibili. Tra le misure previste, spiccano l’obbligo di materiali riciclati negli imballaggi, la preferenza per prodotti a chilometro zero e biologici, e l’adozione di attrezzature a basso consumo energetico.

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Nel 2025, il Green Procurement, ovvero l’acquisto sostenibile di beni e servizi, sarà fondamentale per la sostenibilità, con opportunità come incentivi pubblici, innovazione tecnologica e maggiore domanda di prodotti ecologici. Tuttavia, ci saranno sfide legate ai costi iniziali, alla scarsità di fornitori sostenibili e alla resistenza interna al cambiamento. Le normative in evoluzione aggiungeranno ulteriore complessità. Superare questi ostacoli sarà cruciale per promuovere un futuro più verde e prospero. Scopri come le organizzazioni possono navigare le difficoltà e cogliere le opportunità per accelerare il cambiamento verso un mondo più sostenibile.

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

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La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.