Abbassiamo l’impatto! Le azioni e gli strumenti per la realizzazione di eventi sostenibili

27 Luglio 2023

Con 65,5 miliardi di indotto, un Pil di 36,2 miliardi annui, circa un milione di manifestazioni sportive e spettacoli culturali, di piccole e grandi dimensioni, e 570mila occupati, l’Italia è il sesto Paese al mondo per l’impatto economico generato dall’organizzazione e realizzazione di eventi. Un comparto dall’enorme rilevanza sociale e ambientale, regolato dal dicembre scorso da un decreto che ha reso obbligatoria anche per questo settore l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

Un primo bilancio su come ha reagito il sistema Paese a questa novità è stato tracciato a Roma, il 17 e 18 maggio, nel corso della diciassettesima edizione del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi. Al nesso tra cultura, ambienti e diritti, e agli strumenti utili per agevolare un confronto. Abbassiamo l’impatto diretto tra tutte le realtà che sono coinvolte nella realizzazione di eventi a basso impatto ambientale, sono state dedicate due sessioni.

«Le attività culturali e gli eventi dovranno cambiare radicalmente, nei processi, nelle attrezzature, negli allestimenti, nelle produzioni artistiche e creative, nel rapporto con il territorio: la sostenibilità dovrà essere considerata un fattore strategico del settore culturale», spiega Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi.

Per preparare il terreno di fronte a questa sfida, nel corso del forum Fondazione Ecosistemi e Fondazione Promo PA hanno lanciato una community costituita da organizzazioni culturali ed esperti del settore, il cui obiettivo sarà quello di aumentare la sensibilità nei confronti dei temi legati alla sostenibilità lungo tutta la filiera interessata, dal partenariato istituzionale al rapporto con gli stakeholder, gli sponsor, gli enti finanziatori e, ovviamente, il pubblico.

Il catalogo “We Green”, presentato a Roma, rappresenta in quest’ottica uno strumento operativo per aiutare gli organizzatori nella realizzazione di manifestazioni a basso impatto ambientale, attraverso ad esempio la segnalazione di aziende che realizzano prodotti green a supporto degli eventi.

A fronte della battuta d’arresto in Italia nell’applicazione del GPP (Green Public Procurement) e dei CAM, denunciata nel VI rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi presentato da Legambiente e Fondazione Ecosistemi, la speranza è che la nascita di questa nuova comunità contribuisca presto a invertire il trend nazionale e ad affermare il ruolo fondamentale della cultura nella conversione ecologica dell’economia e della società nel nostro Paese.

L’articolo su La Nuova Ecologia.

Social media

News

COP30 a Belém: cosa aspettarsi dalla conferenza sul clima

COP30 a Belém: cosa aspettarsi dalla conferenza sul clima

Dal 10 al 21 novembre, Belém, in Brasile, ospita la COP30, la trentesima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima, a dieci anni dall’Accordo di Parigi. L’appuntamento arriva in un momento segnato da eventi climatici estremi sempre più frequenti e da crescenti tensioni geopolitiche, che rendono più complesso trovare intese su nuovi impegni condivisi. L’edizione di quest’anno accende i riflettori sull’Amazzonia, sulla finanza climatica e sulla capacità reale di tradurre gli obiettivi globali in politiche territoriali e urbane.

Roma presenta il Piano Clima: 16 miliardi per ridurre le emissioni e diventare città carbon neutral

Roma presenta il Piano Clima: 16 miliardi per ridurre le emissioni e diventare città carbon neutral

Roma compie un passo decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Con la presentazione ufficiale del Climate City Contract, la Capitale definisce il proprio Piano Clima — un programma che mette nero su bianco strategie, investimenti e impegni per ridurre drasticamente le emissioni e accelerare la transizione ecologica. Si tratta di un documento riconosciuto dalla Commissione europea. Al centro: 16 miliardi di investimenti, sette ambiti strategici d’azione e il coinvolgimento di 80 stakeholder tra istituzioni, imprese, enti di ricerca e società civile.

Italia in ritardo sulla sostenibilità. ASviS: servono scelte concrete, formazione e appalti verdi come leve per il cambiamento

Italia in ritardo sulla sostenibilità. ASviS: servono scelte concrete, formazione e appalti verdi come leve per il cambiamento

Il Green Deal europeo indica la rotta, ma trasformare gli obiettivi in azioni è la vera sfida. Il Rapporto ASviS 2025 lo conferma: l’Italia rallenta su povertà, disuguaglianze, ecosistemi e qualità delle istituzioni. Crescono invece economia circolare e uso efficiente delle risorse.
In questo scenario, il Green Public Procurement (GPP), la formazione e la capacità amministrativa diventano fattori decisivi per dare sostanza alla transizione ecologica.