Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

28 Novembre 2024

Un’attenzione particolare rivolta alla cultura e al suo legame con l’ambiente quella mostrata da Silvano Falocco, economista ambientale, esperto di contabilità ambientale e acquisti sostenibili, coordinatore della rete GPPnet e del Forum Compraverde Buygreen, che rivela ad EconomiaCircolare.com le difficoltà nel trovare un equilibrio tra aspetti culturali, ambientali ed economici quando si parla di realizzazione e organizzazione di eventi. La sua accurata analisi evidenzia da una parte le leggi del mercato economico e culturale, dall’altra, l’importanza di realizzare programmazioni culturali con precisi piani di intervento e con direzioni mirate. Quindi, programmazioni che dovrebbero avere una mission e una vision ben precisa, ma che, al tempo stesso, rivelano la dimensione concreta dentro la quale l’attuabilità di questa direzione si manifesta, ovvero gli ostacoli da superare e le strategie da perseguire per programmare e realizzare un evento.

Programmazione culturale e finanziamenti

Il mondo della cultura ha bisogno di eventi di valore che comunichino alla società la sua importanza e il suo ruolo costruttivo. Non è però sempre semplice mettere in atto questo potenziale, dal momento che la realizzazione di iniziative necessita di investimenti. Quest’ultimo è un elemento tanto decisivo quanto fragile, poiché è sempre più complicato reperire risorse economiche e utilizzarle in modo costante e proficuo.

“La programmazione culturale – spiega ad EconomiaCircolare.com Silvano Falocco – dovrebbe avere un chiaro intento, per cui i finanziamenti devono essere stabili ma con una direzione ben precisa. Tuttavia, in campo culturale questa direzione non c’è: tra l’altro quando la cultura diventa evento, aumenta molto il costo della realizzazione di festival, teatro, danza e cinema perché servono dei testimonial che in genere si fanno pagare”.

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Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Green Public Procurement nei Comuni: i nuovi dati dell’Osservatorio Appalti Verdi all’Ecoforum di Legambiente

Dopo la presentazione della prima parte al Forum Compraverde lo scorso 15 maggio, l’Osservatorio Appalti Verdi torna con nuovi dati che fotografano l’efficacia del GPP nei Comuni italiani. Sarà la XII edizione dell’Ecoforum Nazionale, in programma l’1 e 2 luglio a Roma, a ospitare la presentazione della seconda parte dell’VIII Rapporto, focalizzata sugli enti locali, con una particolare attenzione alle performance dei Comuni capoluogo e dei Comuni non capoluogo. Se nella prima parte del rapporto l’attenzione era stata rivolta a centrali di committenza regionali, ASL, enti gestori di aree naturali protette e città metropolitane il focus di luglio sarà sui Comuni italiani.

L’eccellenza in Italia ed Europa sul Green Public Procurement,  assegnati i Premi Compraverde Buygreen

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Quasi 3.000 partecipanti da 9 Paesi europei, 250 organizzazioni coinvolte, 23 eventi, 185 speaker, 20 premi e altrettante sessioni formative: si è chiusa così la XIX edizione del Forum Compraverde Buygreen, promosso dalla Fondazione Ecosistemi. La manifestazione si è conclusa con la consegna del Premio Compraverde, l’unico riconoscimento in Italia dedicato alle migliori esperienze di Green Public Procurement per valorizzare l’impegno per l’applicazione dei criteri ambientali minimi in settori chiave: mense verdi, filiere locali, gestione dei rifiuti, mobilità sostenibile, turismo circolare ed efficienza energetica.

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano,  lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

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Nel settore pubblico italiano cresce l’impegno verso gli acquisti verdi: il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi (CAM) avanzano, pur non essendo ancora uno standard consolidato. L’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, durante la seconda giornata del XIX Forum Compraverde Buygreen, ha presentato l’ottavo rapporto, che fotografa una media di performance del 71% su 137 stazioni appaltanti. Spiccano le centrali di committenza regionali (90%), mentre ASL e enti gestori di aree protette si fermano al 57%.