I Comuni della Campania alla prova del Green Public Procurement

5 Febbraio 2019

55 amministrazioni comunali della Campania al centro del primo monitoraggio di Legambiente sull’applicazione dei Criteri ambientali minimi(CAM) nelle gare d’appalto. Le categorie dove si applica sempre il CAM: appalti per Riscaldamento e Illuminazione, con 23 Comuni pari al 41,8% del totale, seguita dalla Gestione dei rifiuti (22 Comuni, pari al 40% del campione) e con 16 Comuni per ciascuna categoria (29,1%) dalle Apparecchiature elettriche ed elettroniche e dalla Gestione del verde pubblico. I dati sono stati presentati nel corso dell’Ecoforum in tour a Napoli, alla presenza di amministratori locali, aziende e esperti del settore.

Un monitoraggio di Legambiente sullo stato di applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM), resi obbligatori dall’articolo 34 del Codice degli Appalti, per fotografare il lavoro sulla concreta attuazione nel nostro Paese delle norme relative al Green Public Procurement (GPP) e sulla loro diffusione.  Al monitoraggio hanno risposto 55 i Comuni. La categoria con il maggior numero di Comuni che dichiarano di applicare “sempre” i CAM è quella degli appalti per Riscaldamento e Illuminazione, con 23 Comuni pari al 41,8% del totale, seguita dalla Gestione dei rifiuti (22 Comuni pari al 40% del campione) e con 16 Comuni per ciascuna categoria (29,1%) dalle Apparecchiature elettriche ed elettroniche e dalla Gestione del verde pubblico.

Nella categoria di Comuni che li applicano “talvolta”, al primo posto, come diffusione del GPP, risulta la Gestione dei rifiuti (36 Comuni, pari al 65% del totale), seguita da Riscaldamento e illuminazione (35 Comuni, pari al 63,6%) e con 30 Comuni ciascuna (54,5% del campione) da Apparecchiature elettriche ed elettroniche, Cancelleria e Gestione delle pulizie. La Carta si attesta 52,7% dei Comuni che applicano sempre (14 Comuni) o talvolta (15 Comuni) i CAM relativi a questa categoria merceologica di acquisti pubblici.

La categoria con il minor numero di Comuni che rispettano sempre o talvolta l’obbligo di legge è quella della Gestione delle mense (29,1%). Solo 8 Comuni dichiarano di applicare sempre I Criteri Ambientali Minimi per questa categoria, mentre 16 lo fanno talvolta. Sono soltanto 8 i Comuni che applicano sempre i CAM anche per quanto riguarda i materiali per l’edilizia, mentre sono 20 quelli che dichiarano di farlo talvolta, per un totale pari al 36,4% del campione.

Altri dati interessanti riguardano i capoluoghi di provincia.  Napoli dichiara di applicare sempre i CAM negli acquisti per la Cancelleria e la Carta (non ci sono risposte per le altre 9 categorie); Avellino non applica mai i CAM per gli appalti relativi all’Arredo urbano e alla Gestione dei rifiuti mentre Salerno non ha risposto al questionario sul Green public procurement e l’applicazione obbligatoria per legge dei Criteri Ambientali Minimi.

“Siamo davanti ad un piccolo grande “rivoluzione inaspettata” che può orientare verso la sostenibilità una leva importante come la spesa pubblica. Sono i Criteri ambientali minimi a determinare le “considerazioni” ambientali sulle diverse fasi delle procedure di gara: l’oggetto dell’appalto, le specifiche tecniche collegate alle modalità di aggiudicazione in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, le condizioni di esecuzione. Dobbiamo lavorare perché questa obbligatorietà sia rispettata partendo dal presupposto che il GPP é uno strumento fondamentale per avviare concretamente un processo di riconversione ecologia del mercato di beni e servizi, a cominciare dall’economia circolare. Per farlo c’è bisogno di governare il processo di attuazione dell’obbligo al rispetto dei CAM ed è giusto che sia proprio la Regione a stimolare e a formare gli enti locali e tutte le stazioni appaltanti a questo obbligo. Chiediamo alla Regione di adottare un Piano di azione regionale su GPP, seguendo l’esempio della Sardegna (92% di spesa green).” – conferma Mariateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania.

In materia di acquisti verdi la Regione Campania fa riferimento ad un atto di indirizzo deliberato dalla Giunta regionale nel 2007 e su alcuni richiami al GPP presenti in leggi settoriali come quella in materia di rifiuti.  I prossimi mesi, il GPP e l’attuazione dei CAM sarà al centro delle attività dell’Osservatorio Appalti verdi, costituito da Legambiente in collaborazione con la Fondazione Ecosistemi. Una nuova campagna punterà la lente di ingrandimento sul tema mettendo in campo un’azione esclusiva di controllo dell’effettivo rispetto delle norme in materia, di informazione e di formazione, grazie anche ai circoli locali.

Social media

News

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano,  lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

Appalti verdi, gli acquisti sostenibili non decollano, lo Stato spreca la sua leva più potente per la transizione ecologica

Nel settore pubblico italiano cresce l’impegno verso gli acquisti verdi: il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi (CAM) avanzano, pur non essendo ancora uno standard consolidato. L’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, durante la seconda giornata del XIX Forum Compraverde Buygreen, ha presentato l’ottavo rapporto, che fotografa una media di performance del 71% su 137 stazioni appaltanti. Spiccano le centrali di committenza regionali (90%), mentre ASL e enti gestori di aree protette si fermano al 57%.

Roma, Gualtieri: transizione ambientale non è vincolo ma occasione di rilancio economico e sociale

Roma, Gualtieri: transizione ambientale non è vincolo ma occasione di rilancio economico e sociale

Roma punta dritto sulla transizione ecologica: acquisti verdi, mense sostenibili e rifiuti che diventano risorsa. Il Sindaco Roberto Gualtieri rilancia l’ambizione della Capitale di diventare leader nazionale dell’economia circolare e della sostenibilità. In un messaggio inviato alla Fondazione Ecosistemi, in occasione del Forum Compraverde Buygreen 2025, Gualtieri sottolinea l’impegno di Roma nel Green Public Procurement (GPP) e nell’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) in tutte le gare pubbliche. Un cambio di passo che parte da settori strategici come le mense scolastiche e si estende a rifiuti, energia, mobilità e filiere locali.

Scuola, mense italiane argine a povertà alimentare, obesità  e ingiustizia sociale

Scuola, mense italiane argine a povertà alimentare, obesità e ingiustizia sociale

In un’Europa dove la povertà alimentare ha il volto della malnutrizione nascosta e del cibo ultra-processato, la mensa scolastica resta uno degli ultimi presìdi quotidiani di salute e giustizia sociale. Non è solo un pasto: è un diritto, una cura, un investimento sul futuro. I nuovi dati del progetto europeo SchoolFood4Change, analizzati da Fondazione Ecosistemi, raccontano un’Europa a più velocità, ma anche un’Italia che, tra luci e ombre, può essere guida e laboratorio di cambiamento.