Monitorare l’attività della pubblica amministrazione con azioni di analisi dell’applicazione del Green Public Procurement e attuazione dei Criteri Ambientali Minimi, affinché possa essere da stimolo e fonte di informazioni verso tutte le stazioni appaltanti, oltre che costituire anche una proposta concreta per investire più risorse pubbliche nell’economia circolare. E’ questo l’obiettivo primario dell’Osservatorio Appalti Verdi, istituito da Legambiente in collaborazione con Fondazione Ecosistemi che, insieme ad alcune delle imprese che hanno deciso di aderire all’iniziativa tra cui Novamont, Eurosintex, Idea Plast, Ecopneus, Viscolube, lunedì 30 luglio hanno presentato le linee guida e le attività previste per i prossimi mesi.
“L’Osservatorio Appalti Verdi rappresenta una delle attività più importanti legati all’economia circolare – ha sottolineato Giorgio Zampetti, Direttore generale Legambiente. L’iniziativa renderà utili e applicabili gli strumenti del GPP e il censimento servirà non solo a dare numeri, ma capire approfonditamente quali sono i settori che in Italia hanno criticità e formulare una proposta politica concreta”.
L’Osservatorio è partito con un questionario sullo stato di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi nelle gare d’appalto, resi obbligatori dall’articolo 34 del Codice degli Appalti. Trattasi del più importante monitoraggio fino ad oggi realizzato in Italia che ha coinvolto 1048 amministrazioni comunali. I dati che emergono indicano il 30% di comuni che non applica i CAM in nessuna categoria merceologica, mentre quelli maggiormente adottati sono relativi alla gestione dei rifiuti, carta, riscaldamento e illuminazione. Il primato di attuazione del Green Public Procurement va alla Sardegna e al Trentino Alto Adige.
Si tratta solo di un’anteprima del lavoro sulla concreta attuazione nel nostro Paese delle norme relative al GPP e sulla loro diffusione che si svilupperà attraverso le attività dell’Osservatorio Appalti Verdi. A questa attività prossimamente si aggiungerà un monitoraggio civico più incisivo sulle stazioni appaltanti, la costruzione di un report, incontri mirati per valutare anche il lato imprese. Dall’incontro è emersa anche la necessità di un maggior impegno sulla formazione rivolta soprattutto agli enti locali e, considerando le criticità riportate e riscontrate dalle imprese, il bisogno del monitoraggio a valle dell’aggiudicazione delle gare d’appalto.
Tra le attività programmate per la presentazione dei dati e del lavoro dell’Osservatorio per il 2018, c’è il Forum CompraVerde- BuyGreen, il 18 ottobre al Salone delle Fontane a Roma, il Forum Ecosistema Scuola, il 18 ottobre a Napoli, i diversi panel dedicati al GPP negli Ecoforum regionali e altre occasioni di formazione per le pubbliche amministrazioni e le imprese.
La spesa della Pubblica Amministrazione (pari ad oltre 170 miliardi di euro) è una quota importante per orientare verso la sostenibilità ambientale il mercato ed il GPP è una leva già diventata realtà dal punto di vista normativo. Si tratta ora di lavorare perché questa obbligatorietà sia rispettata partendo dal presupposto che i GPP sono uno strumento fondamentale per avviare concretamente un processo di riconversione ecologica del mercato di beni e servizi, a cominciare dall’economia circolare.