Le città del futuro, buone pratiche e strumenti innovativi per la sostenibilità urbana

14 Ottobre 2019

Come saranno le città del futuro? La stazione ferroviaria, i supermercati e i centri commerciali troveranno sistemazione nel sottosuolo? Sarà possibile immaginare un trasporto diverso? Queste sono alcune delle questioni aperte su cui ingegneri, architetti, politici e amministratori si stanno già lavorando ed elaborando proposte. D’altronde viviamo in un mondo urbanizzato, dove una fetta molto significativa della popolazione abita e lavora nelle città. Un processo sempre crescente, che per le stime Onu: già oggi le città ospitano oltre il 70% della popolazione dell’Europa e America del Nord, ma il fenomeno dell’urbanizzazione procede speditamente anche in Asia e Africa.

Dunque le città devono essere studiate e pensate come laboratori in cui applicare innovazione e sviluppo compatibile con l’ambiente e la vivibilità. Le città sostenibili infatti non possono più essere solo un’idea utopica, un esercizio di scuola, ma rappresentano davvero il perno su cui immaginare un altro modello di sviluppo. Dalla mobilità ad impatto zero, passando per la qualità dell’aria, la riduzione del consumo di suolo e l’applicazione di sistemi che si avvalgono delle nuove tecnologie per renderle più sostenibili, sono i pilastri su cui già molte città, nel mondo e anche in Italia, stanno pianificando il proprio futuro.

Al Forum Compraverde Buygreen del prossimo giovedì 17 e venerdì 18 sarà possibile confrontarsi sulle esperienze nazionali più significative in un’ottica di scambio di buone pratiche e strumenti innovativi. Tra gli incontri proposti vale la pena menzionare l’appuntamento di giovedì alle ore 11.30 dal titolo “Le politiche per un Green New Deal dal Lazio all’Italia” dove l’incontro tra istituzioni e imprese fornirà la misura delle opportunità a portata di mano. Altro seminario altrettanto importante sarà quello di venerdì, alle ore 11.30, dedicato alla Green Supply Chain  e Responsabilità sociale d’impresa a cura della CSR Manager Network. Due incontri che pongono al centro le sfide ingaggiate dal pubblico e dal privato, allungando lo sguardo a quelle ancora da sviluppare.

Il Forum rappresenta proprio il luogo di maggiore scambio di informazioni e di approfondimento per provare a capire e ad immaginare anche un altro modo di vivere gli spazi pubblici. In questo senso lo studio di quelle che sono le caratteristiche delle “smart city” (città intelligenti) esistenti nel mondo è condizione necessaria ed ineludibile per chi, amministratore od imprenditore, voglia porre in essere le condizioni per un futuro più green dei nostri spazi urbani.

Wi-fi su tutto il territorio, spazi di coworking, orti urbani e boschi verticali, il telelavoro, raccolta differenziata smart, spostamenti casa-lavoro in grandi aziende ed enti, incentivazione di veicoli a basso impatto ambientale, car sharing, magari fornendo ai cittadini una tessera unica valida per tram, macchine e biciclette, sono solo alcune delle suggestioni che vengono dai contributi degli ospiti del Forum. Molto altro è sul tavolo, per studiare, progettare e anche sognare.

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Si sono aperti oggi a Roma i lavori della XVIIa edizione del Forum Compraverde Buygreen, gli Stati Generali degli acquisti verdi. Al centro dei lavori il ruolo fondamentale del GPP nelle politiche per la decarbonizzazione, l’economia circolare e la tutela della biodiversità. Il primo convegno della giornata “Cambia gli acquisti e non il clima”, si è aperto con il saluto inviato al Forum dal Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava.

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Al convegno di giovedì 18 maggio verrà presentato il Vademecum DNSH  realizzato da Fondazione IFEL con la Fondazione Ecosistemi. La pubblicazione si compone di diversi Quaderni operativi (già pubblicati quelli relativi a Edilizia e cantieristica e Impianti) e due allegati (già pubblicato quello con un facsimile della relazione DNSH). L’obiettivo è indirizzare RUP e progettisti verso riferimenti metodologici e tecnici utili a dimostrare il rispetto del principio DNSH.

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I CAM per i servizi di lavanolo adottano criteri ambientali e sociali che hanno l’obiettivo di migliorare l’efficienza idrica ed energetica, ridurre l’impatto ambientale dei detergenti e della logistica, migliorare la gestione del rischio e il controllo della biocontaminazione, migliorare la prevenzione dei rifiuti e il riciclo dei prodotti tessili, favorire gli investimenti green. Aziende sanitarie e ospedali stanno adottando questi criteri? E come cambierà in futuro il mercato?