Approvato definitivamente il PNRR: all’Italia 191,5 miliardi, il 40% per la rivoluzione verde

14 Luglio 2021

L’Ecofin (Consiglio Economia e Finanza) ha definitivamente approvato – e senza osservazioni – il recovery plan italiano, ovvero il piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi per accedere ai 191,5 miliardi di euro stanziati dall’Unione Europea, tramite il programma Next Generation EU, per rilanciare le economie degli Stati membri dopo la crisi causata dalla pandemia. In Italia, per esempio, nel 2020 si è registrato un calo del PIL (prodotto interno lordo) dell’8,9%, un valore più alto di quasi 3 punti percentuali rispetto alla media europea.

25 miliardi in arrivo questa estate

Una pioggia di denaro, la cui prima tranche pari a 25 miliardi arriverà già tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, che in 5 anni finanzierà una serie di investimenti in ogni settore del Paese. “È stato approvato a larga maggioranza in Parlamento – ha ricordato Draghi dopo l’annuncio dell’Ecofin – , e dopo il pieno coinvolgimento degli enti territoriali e delle parti sociali. Ma deve essere anche uno stimolo a spendere bene i soldi che ci arriveranno e ad approvare in tempi rapidi le riforme che abbiamo concordato con la Commissione Europea”. Il finanziamento europeo si aggiunge a quanto già stanziato dal Governo nel Bilancio 2021-2026, per un totale che supera i 310 miliardi di euro.

Le 3 priorità dell’Italia

Sono tre le priorità individuate per il rilancio economico del Paese, tre obiettivi che andranno raggiunti facendo leva sui fondi stanziati dall’Unione Europea e dal Governo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Inoltre, le azioni messe in campo dal Pnrr impatteranno su altri tre temi ritenuti cruciali: la parità di genere (quella gender equality che già da tempo è tra i temi caldi del Forum Compraverde Buygreen), la questione giovanile e quella meridionale. Le proiezioni dicono che il vasto insieme di investimenti messi in campo porterà, nel 2026, ad un aumento del PIL di 3 punti percentuali.

Quasi 80 miliardi per la rivoluzione verde e la transizione ecologica

Tema centrale anche del Forum Compraverde Buygrenn 2021, che si terrà a largo Ascianghi a Roma il 6-7-8 ottobre, il recovery plan riserva un’attenzione molto particolare alla transizione ecologica e alla mobilità sostenibile.

Ben il 40% delle risorse che arriveranno all’Italia verranno investite nella rivoluzione verde e nella transizione ecologica, questo significa quasi 80 miliardi di euro se si considerano anche i fondi di bilancio stanziati dal Governo. Il budget si alza ulteriormente andando a includere quanto verrà stanziato per le nuove infrastrutture per una mobilità sostenibile, ovvero quasi 32 miliardi. Un pacchetto da oltre 110 miliardi che come scopo quello di portare l’Italia  nuovi livelli di crescita e sviluppo. Dall’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (30 miliardi) alla transizione energetica e mobilità locale sostenibile (18 miliardi), passando per la tutela e la valorizzazione del territorio e della risorsa idrica (15 miliardi), senza dimenticare la promozione della sostenibilità ambientale nella filiera agricola e la realizzazione di nuovi impianti per la valorizzazione dei rifiuti (7 miliardi), numerosi saranno gli interventi per concretizzare gli obiettivi del “new green deal” italiano. Con il 50% degli investimenti che saranno riservati al Mezzogiorno.

 

 

Social media

News

Rapporto ASviS 2024: l’Italia è su un sentiero di sviluppo insostenibile, gli Obiettivi dell’Agenda 2030 sono lontani

Rapporto ASviS 2024: l’Italia è su un sentiero di sviluppo insostenibile, gli Obiettivi dell’Agenda 2030 sono lontani

L’Italia procede su un sentiero di sviluppo insostenibile e, nonostante gli impegni presi a livello internazionale anche con la firma del Patto sul Futuro, le scelte del Paese risultano insufficienti per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Dei 37 obiettivi quantitativi legati a impegni europei e nazionali, solo otto sono raggiungibili entro la scadenza del 2030, 22 non lo sono e per altri sette il risultato è incerto. È quanto emerge dal nono Rapporto ASviS “Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” presentato oggi a Roma.

Inquinamento da plastica, la road map dell’OCSE per ridurlo del 96% entro il 2040

Inquinamento da plastica, la road map dell’OCSE per ridurlo del 96% entro il 2040

Secondo un nuovo rapporto dell’OCSE, politiche globali complete che affrontino l’intero ciclo di vita della plastica possono ridurre le perdite di plastica nell’ambiente del 96% entro il 2040. Attuando un mix di politiche – dal potenziamento della gestione e del riciclo della plastica alla riduzione dell’uso e dei rifiuti di plastica – i Paesi possono ottenere significativi benefici ambientali e risparmi economici rispetto a strategie meno equilibrate. Il report è uno strumento prezioso anche in vista di un ciclo critico di negoziati delle Nazioni Unite, dal 25 novembre al 1° dicembre a Busan, in Corea del Sud.

CSRD: in vigore dal 25 settembre 2024 le nuove disposizioni per la rendicontazione di sostenibilità

CSRD: in vigore dal 25 settembre 2024 le nuove disposizioni per la rendicontazione di sostenibilità

Il passo più importante all’interno del panorama della rendicontazione ESG europea è stato finalmente compiuto. Dal 25 settembre 2024 è entrato ufficialmente in vigore il decreto di recepimento italiano, D.Lgs. 2024/125 (pubblicato sulla GU n. 212 del 10 settembre 2024) che attua la Direttiva 2022/2464/UE (nota come Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD), relativamente alla rendicontazione societaria di sostenibilità. Ma a chi dovrebbero interessare le nuove regole e da quando verranno applicate?